La filtrazione è uno dei fondamenti del trattamento delle acque.
Solitamente, i solidi sospesi sono costituiti da particelle di solidi pesanti (ad esempio metalli), fanghi, limo, sostanze argillose e colloidali, di dimensioni tali da renderne difficile la sedimentazione ed in concentrazione tale da impedire gli utilizzi delle acque che li contengono, sia in ambito civile che in ambito industriale.

ACQUE UTILIZZATE NEI CIRCUITI DI RAFFRESCAMENTO E RISCALDAMENTO.

A prescindere dalla tipologia e caratteristiche chimico fisiche di riempimento e reintegro dei circuiti, nelle fasi di lavoro/ricircolo, queste acque si possono arricchire di ossidi derivanti da eventuale corrosione dei metalli e fanghi.
Di frequente si verificano fenomeni di corrosione e di incrostazione in grado di danneggiare o limitare il rendimento del sistema-circuito.

Questi aspetti devono essere mantenuti sotto controllo con il fine di limitare o annullare principalmente due fenomeni. I fanghi di corrosione abbinati ad altre particelle contenute nell’acqua (anche la durezza dell’acqua può accelerare tali fenomeni) possono formare agglomerati sulle superfici di circolazione e/o scambio, limitando significativamente il rendimento impiantistico oppure creare condizioni precarie di funzionamento. I fenomeni di corrosione delle superfici metalliche possono creare rapide aggressioni localizzate fino all’eventuale danneggiamento definitivo degli apparati metallici facenti parte dei sistemi di raffrescamento e riscaldamento.

I filtri defangatori/chiarificatori IDROBIOS serie FQ HOT sono di tipologia a masse differenziate che permettono di ridurre e trattenere torbidità, fanghi, limi e metalli in sospensione, contenuti nelle acque di circuiti di raffrescamento e riscaldamento.

Il principio di funzionamento si basa sul contatto dell’acqua di circuito con una massa filtrante di adeguate dimensioni (superficie e profondità) e ad opportuna velocità. In questo processo le impurità vengono trattenute, garantendo un prodotto limpido e chiarificato.

Progressivamente la massa filtrante si andrà a saturare a causa del quantitativo delle particelle trattenute, rendendo necessario un ciclo di lavaggio per ripristinarne l’efficienza. Il ciclo di lavaggio consiste nell’invertire il flusso dell’acqua per “allentare” il letto filtrante, liberando la massa dalle impurità trattenute e convogliandole a scarico.

La fase di lavaggio viene attivata in modalità manuale attraverso l’intervento di operatore in loco. Commutando le valvole manuali già installate a bordo impianto, si andrà a ricreare la fase di lavaggio per il tempo opportuno.
Il lavaggio viene effettuato tramite altra fonte di adduzione già chiarificata (normalmente acqua di acquedotto) per accelerare la fase di lavaggio e ridurre la quantità di acqua da reintegrare nel circuito (e quindi anche prodotti di condizionamento), rispetto all’utilizzo dell’acqua del circuito stesso per il lavaggio.

I sistemi di filtrazione FQ HOT installati in derivazione ai circuiti e coadiuvati con i condizionamenti chimici previsti nello specifico, permetteranno di mantenere le acque in circolo chiarificate, garantendo efficacia ed efficienza dei sistemi serviti.